Birdwatching alla foce del Bevano (RA)

Birdwatching alla foce del Bevano (RA)

La zona della pineta di Classe, oltre a essere un luogo di estremo interesse paesaggistico, si presta anche all’attività di birdwatching alla foce del Bevano e nelle zone umide dell’Ortazzo e Ortazzino. Non tutti sanno infatti che lo sbocco del Bevano in Adriatico presenta un interesse naturalistico peculiare, in quanto ultimo – e unico – estuario meandriforme dell’alto Adriatico ancora libero di evolvere naturalmente (perché privo di argini o vincoli posti dall’uomo), e quindi in continua trasformazione. Per queste ragioni (e per il suo essere habitat ideale per molte specie di uccelli acquatici, stanziali o di passo), l’area è classificata e tutelata come di interesse comunitario (è nella rete delle “Wetlands of International Importance” secondo la Convenzione di Ramsar, è Riserva naturale Duna costiera ravennate e foce torrente Bevano, stazione del Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna – patrimonio dell’UNESCO – e zona di vincolo idrogeologico).

La salvaguardia di queste zone nasce – come molte imprese nella regione emiliano-romagnola – da una battaglia civile: nel 1973 infatti il Comune di Ravenna, approvando un nuovo Piano regolatore, predisponeva tacitamente una serie di cambi di destinazione d’uso di aree demaniali (compresa quella della foce del Bevano, delle dune e dell’area umida retrostante) a favore di società private. All’annuncio, due anni dopo, della prossima costruzione di un lido balneare, gli ambientalisti locali si mobilitarono, avviando la “battaglia dell’Ortazzo”, che fu – inaspettatamente – vinta e portò alla tutela dell’area (1979), e alla nascita dell’attuale riserva naturale.

L’area di foce del torrente Bevano, con le sue dune costiere e le lagune interdunali, rappresenta un’immagine fedele dell’ambiente costiero prima dell’intervento dell’uomo. A ovest della foce si estende l’area dell’Ortazzino, costituita da meandri fossili del torrente stesso, antiche dune costiere e prati umidi, con una falda acquifera affiorante. A fianco, la zona umida dell’Ortazzo, antica valle d’acqua dolce (residuo di risaie non più in uso), oggi con presenza anche di acqua salmastra. La varietà e la diversità degli ambienti rende questo sito ideale per lo sviluppo della biodiversità di flora e fauna.

Quando fare birdwatching alla foce del Bevano

Nelle aree dell’Ortazzo e Ortazzino è possibile fare birdwatching tutto l’anno, poiché sono presenti una grande comunità di caradriformi (uccelli marini quali i gabbiani, le sterne e le beccacce di mare) nidificanti, come il Gabbiano roseo e il Gabbiano comune, e diverse varietà di limicoli (uccelli acquatici caratteristici dei luoghi fangosi e paludosi), come il Cavaliere d’Italia, l’Avocetta, il Fratino e la Pettegola. Tanti gli anatidi, come la Volpoca; nidificanti, ma solo occasionalmente, la Marzaiola e l’Alzavola.

Quando sono possibili gli avvistamenti:
Inverno: anatidi, rallidi (ampia famiglia che raccoglie uccelli caratteristici, anche se non esclusivamente, delle aree di palude e canneto) e cardaridi (uccelli che abitano in aperta campagna, specialmente in habitat vicini all’acqua): oltre a diverse specie di anatre, la Folaga, la Pavoncella e il Piviere dorato. Sverna qui un rapace che ama i boschi vicino a corsi e zone d’acqua, l’Aquila anatraia maggiore.
Primavera/estate: si possono osservare piccoli, elegantissimi recurvirostridi dalle lunghe zampe come il Cavaliere d’Italia e l’Avocetta, colonie di gabbiani e sterne (Gabbiano comune, Sterna comune, Fraticello). Se si ha fortuna, si possono avvistare due tra le più belle e colorate specie del territorio: la Ghiandaia marina e il Gruccione (dalla via della Sacca).
Tutto l’anno: limicoli (tutte le specie del Delta) e due specie di facile riconoscimento: il Cormorano e l’Airone (in particolare l’Airone cenerino).

Fare birdwatching alla foce del Bevano, come già scritto, è facile ed è possibile – pur con la stagionalità caratteristica della presenza delle varie specie – in tutte le stagioni dell’anno. Noi abbiamo scelto un’esperienza in barca, ma gli avvistamenti sono possibili anche grazie alla presenza di due torrette di avvistamento, una in zona Ortazzino e una nella parte occidentale dell’Ortazzo, dove è presente anche un capanno (indispensabile per gli appostamenti fotografici).


Per approfondire:
Dove, come, quando fare birdwatching nel Delta del Po, BirdGuide, Collana edita dal GAL DELTA 2000 Soc. Cons. a r.l. Ostellato, 2019.
– Giorgio Lazzari, Il ‘caso Ortazzo’. Una battaglia per la biodiversità, Associazione di Volontariato “L’Arca”, Ravenna, ottobre 2019.
– Massimiliano Costa, Il birdwatching nel Parco Delta del Po, U.O. Parchi e Zone Umide, Provincia di Ravenna (s.d.).

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