Un pescatore intha sul Lago Inle.

Il Myanmar (chiamato con il nome coloniale di Birmania) è un Paese dalla profonda spiritualità, di matrice buddista (in prevalenza) e induista. Oltre ai contatti con le nazioni confinanti, India, Thailandia e Cina, che fanno sentire la loro ingombrante presenza soprattutto nei territori di confine, il Myanmar ha subito, in tempi recenti, un’intensa colonizzazione britannica, che ha portato a una decisa occidentalizzazione della società in particolare nella lingua, nell’insegnamento e nelle istituzioni politiche.

Una nazione dalle tante etnie

La popolazione del Myanmar è estremamente composita, frutto di una stratificazione secolare e di un processo di integrazione non sempre facile. A fianco dei Bamar, o Birmani, che costituiscono il 69% della popolazione, ci sono le 135 “etnie della nazione”, raggruppate principalmente in base al territorio in cui sono stanziate: Shan, Karen, Rakhine, Chin, Palaung, Mon (i primi abitanti della zona), a cui si devono aggiungere i commercianti immigrati da Cina, Pakistan, Thailandia e India. Questa diversità si riflette anche nelle lingue: in Myanmar coesistono altri quattro ceppi linguistici: sinotibetano (birmano, karen, kachin, chin e cinese), austronesiano (mon, palaung), tai-kadai (shan) e indoeuropeo (pāli, lingua liturgica del buddhismo theravāda, inglese).

Il Myanmar di Aung San Suu Kyi

Il personaggio simbolo del Myanmar è Aung San Suu Kyi (1945-), attivista nella difesa dei diritti umani in un Paese, portavoce dell’opposizione non violenta alla dittatura militare e Premio Nobel per la Pace nel 1991. Nel 1988 Aung San Suu Kyi fondò la Lega Nazionale per la Democrazia, e un anno dopo l’allora governo militare (a partito unico) la condannò agli arresti domiciliari e a pesantissime restrizioni della libertà personale, condizione da cui fu liberata solo nel 2010.

Da non perdere

Le città

  • Yangon
  • Mandalay e Armapura
  • Bagan
  • Naypyidaw (Nay Pyi Taw)
  • Moulmein

I siti di interesse culturale

  • Bagan (patrimonio dell’UNESCO)
  • Halin, Beikthano e Sri Ksetra, città degli antichi regni Pyu (patrimonio dell’UNESCO)
  • Kyaiktiyo (Golden Rock)
  • Mrauk U
  • Museo Nazionale del Myanmar (Yangon)

Parchi e siti di interesse naturalistico

  • Parco Nazionale marino dell’Isola di Lampi
  • Parco Nazionale di Nat Ma Taung
  • Parco Nazionale di Alaungdaw Kathapa
  • Parco Nazionale di Khakaborazi
  • Parco Nazionale del Monte Popa
  • Inlay Lake Wetland Sanctuary
  • Lago Kan Thar Yar e Monte Zwegabin

Cosa vedere

Le città, tra tradizione e postcolonialismo

Città dall’importante passato coloniale, Yangon (Rangoon) è stata capitale del Myanmar fino al 2005 (poi spostata a Naypyidaw). Ora è una metropoli moderna e popolosa, che custodisce uno straordinario monumento buddista, la pagoda Shwedagon. Eretta tra VI e X secolo dall’etnia Mon, è uno stupa (mausoleo contenente reliquie del Buddha) dorato alto 98 metri, amatissimo e molto frequentato dai fedeli, che domina la città dalla collina di Singuttara.

Il centro storico di Mandalay, importante porto sul fiume Irrawaddy (Ayeyarwady), è racchiuso da poderose fortificazioni, che svelano il suo passato di capitale del Regno birmano fino all’occupazione britannica del 1885. Tesoro di architettura e spiritualità è il tempio buddhista Mahamuni, uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio dell’intera nazione. La statua di culto al suo interno, interamente ricoperta d’oro, è considerata uno dei cinque ritratti fatti al Buddha mentre era in vita.

Moulmein (Mawlamyine), capitale dei Mon, si affaccia dalle sponde del fiume Thanlwin sui territori del sud. Retaggio del suo ruolo di capitale della Birmania inglese (1827-1852) sono le magnifiche architetture coloniali, la chiesa battista e la chiesa anglicana di St. Matthew. Domina il paesaggio la celebre pagoda Kyaik Than Lan, costruita nell’875 dal re Mon Mutpi Raja e celebrata da Rudyard Kipling, che fa iniziare proprio qui il suo poema Mandalay.

Il paesaggio magico dei centri di spiritualità buddhista

Con i suoi oltre 3.000 templi, Bagan, nelle pianure centrali, lungo il corso dell’Irrawaddy, è stata l’antica capitale di molti regni birmani (patrimonio dell’UNESCO). La maggior parte dei templi, che offrono uno spettacolo impressionante, risale al 1000-1200 d.C., ed è ancora oggetto di intenso e sentito pellegrinaggio.

A pochi chilometri da Mandalay, la collina sacra di Saigang appare, da lontano, interamente punteggiata di monasteri, stupa e templi dorati. Molti sentieri risalgono il fianco collinare, collegando i templi con strette scalinate in pietra e offrendo punti panoramici mozzafiato sull’Irrawaddy. A poca distanza, lo stupefacente monastero rupestre di Tilawkaguru, i cui affreschi sono i meglio conservati del paese. Raffigurano vivacemente la vita (e le vite passate) del Buddha, animali, guerrieri, battaglie, mercanti, personaggi reali e creature mitologiche.

Le rovine della città di Mrauk U sono uno dei luoghi più suggestivi del Myanmar occidentale, in un fertile paesaggio collinare dalla risaie verde smeraldo. Il Palazzo reale, il cui nucleo originario è di XV-XVI secolo, ospita all’interno un museo di sculture e manufatti provenienti dal territorio e nel cortile immagini religiose in arenaria, che consentono di accostarsi alla storia di un luogo. Lo Shittaung è il tempio meglio conservato, costruito nel XVI secolo e contenente uno straordinario numero di immagini sacre. Il labirinto di corridoi al suo interno lascia supporre che l’edificio fosse utilizzato per i riti di iniziazione buddhisti.

La natura, le etnie, il mare

Con i suoi villaggi su palafitte, gli orti galleggianti, i vivaci mercati e le botteghe artigiane, il Lago Inle (Inlay) è uno dei paesaggi naturali più affascinanti del Myanmar, riserva naturale. Sulle sue acque corrono veloci le piroghe dei pescatori intha, i “figli dell’acqua”, che le conducono stando in piedi sulla prua per avere le mani libere di manovrare le grandi reti da pesca, e usano un piede per spingere un unico remo e governare l’imbarcazione.

Altrettanto rilassante l’escursione a Hsipaw, città regale del popolo Shan, alla scoperta degli affascinanti e remoti villaggi delle etnie Shan e Palaung, immersi in una natura rigogliosa organizzata in belle opere di terrazzamento per la coltivazione del riso. Dal clima decisamente più fresco per l’alta quota, Kalaw, i cui abitanti discendono per lo più dai soldati nepalesi Gurkha, ha un’atmosfera quasi himalayana, ideale per le escursioni in montagna attraverso i villaggi di Danu, Pa-O e Taung Yo, circondati da foreste e campi coltivati.

Posto sul confine tra Myanmar e India, il Lago Rih è un piccolo specchio d’acqua circondato da colline ricoperte di boschi. Il suo spettacolare panorama si può godere alla fine di un trekking attraverso i monti, le valli e i villaggi del della parte settentrionale dello Stato di Chin, che lo rende un luogo in cui solo pochissimi viaggiatori stranieri giungono ogni anno, incontaminato e lontano dai sentieri battuti.

Gli amanti del mare turchese e delle spiagge bianche apprezzeranno l’arcipelago Myeik, composto da circa 800 isole con pochissimi abitanti, tra le quali è possibile vagabondare come dei veri e propri “nomadi del mare” e dedicarsi alle migliori immersioni del Sud-Est asiatico.

Esperienze indimenticabili

In barca verso il Pahtodawgyi di Mingun

Mingun Myanmar
Mingun, nella regione di Sagain.

Mingun è un piccolo villaggio di pescatori sulla strada per Mandalay, che offre al visitatore un incredibile numero di edifici sacri, alcuni dei quali di grande fascino come lo stupa Pahtodawgyi.

Anticamente l’unico modo per raggiungere Mingun era in barca dall’affollato molo di Mandalay (oggi è possibile anche via terra), attraverso l’ampio corso dell’Irrawaddy. Mingun e le sue pagode, nel corso dei 30 minuti della traversata, appariranno poco per volta, rivelando un panorama mozzafiato, immortalato anche dal famoso fotografo Steve Mc Curry.

Myanmar nel piatto

myanmar
La zuppa mohinga.

La cucina birmana è una sintesi di influenze cinesi, indiane e thailandesi, con il contributo delle tante etnie presenti. Le specialità del Myanmar sono insaporite da una grande varietà di spezie, dalla salsa di pesce e dallo ngapi (pesce fermentato).

Insieme al pesce fresco e ai gamberi, cucinati in diversi modi (freschi, salati, essiccati, fermentati o pastellati), riso e noodles sono le pietanze principali, consumati a ogni ora del giorno. Il mohinga (zuppa di pesce speziata con noodles), considerato il piatto nazionale birmano, è la colazione tradizionale. Per uno spuntino veloce sono ottime le insalate (thoke) di noodles con patate, zenzero, pomodoro, combava, foglie di tè in salamoia, lahpet e ngapi.

La frutta è abbondantissima e tropicale, e i golosi apprezzeranno il sanwin makin (torta di semolino con uva passa, noci e semi di papavero) e il shwe yin aye (gelatina di agar e tapioca cucinati in latte di cocco).

Pillole di storia

Il territorio dell’attuale Myanmar (la valle del fiume Irrawaddy), i cui primi abitanti appartenevano all’etnia Mon, era organizzato tra I sec. a.C. e IX sec. d.C. in città-stato (Pyu), tramontate a seguito della sconfitta inflitta loro dal Regno di Nanzhao (situato nella provincia cinese dello Yunnan) e dalla migrazione del popolo birmano dal Tibet.

I Birmani fondarono nell’849 il Regno di Pagan, il primo impero birmano, che giunse a controllare ampi territori dell’Indocina. Dopo le invasioni dei Mongoli di Kublai Khan i Birmani rifondarono il proprio stato, con capitale Ava: ebbe allora inizio un periodo travagliato, ma nel quale la cultura birmana toccò il suo vertice. Fuggiti da Ava dopo aver subito l’invasione degli Shan, i Birmani fondarono il Regno di Toungoo nel 1531, il così detto secondo impero birmano.

Come il resto del Sudest asiatico, l’Indocina entrò nelle mire colonialistiche di Portogallo e Francia; appoggiata da quest’ultima, una ribellione della popolazione indigena dei Mon portò alla caduta del secondo impero birmano nel 1752, rifondato per la terza volta da Alaungpaya nel 1752, con il quale la Birmania estense la sua influenza sul Siam (perso negli anni Sessanta del Settecento a seguito della guerra con la Cina). Un secolo dopo, nel 1886, la Birmania fu sconfitta dagli inglesi che la annessero all’India britannica, dalla quale si staccò nel 1937.

Nel 1948 divenne una repubblica indipendente democratica (Unione della Birmania) fino al colpo di stato militare nel 1962. La dittatura militare durò fino al 1990, quando si tennero per la prima volta in 30 anni le elezioni libere. Il partito democratico di Aung San Suu Kyi, Nobel per la pace nel 1991, vinse con larga maggioranza, ma il partito al potere e l’esercito con un colpo di mano arrestarono Aung San Suu Kyi, liberata solo nel 2010, quando si tennero le nuove elezioni, grazie alle quali la Birmania (ribattezzata Myanmar nel 1989) ha raggiunto significativi miglioramenti nella democrazia, nell’economia e nella tutela dei diritti civili.

A chi consigliamo il viaggio

Il Myanmar è un Paese in cui passato coloniale e dittatura non hanno modificato il carattere degli abitanti, aperto e ospitale, né la loro profonda religiosità. Piacerà agli amanti dell’arte e della spiritualità orientale, ma anche ai curiosi di venire a contatto con tante etnie differenti concentrate in un solo Stato, con una natura sempre diversa e con un tradizioni ancestrali ancora molto profonde e radicate.

Consigli di lettura per viaggiatori in poltrona

  • Estremi Orienti, di Amitav Ghosh (Einaudi)
  • Giorni in Birmania, di George Orwell (Mondadori)
  • Cronache birmane, di Guy Delisle (graphic novel, Rizzoli Lizard)

Informazioni utili

Documenti necessari per passeggeri italiani

Dall’ottobre 2019 è possibile richiedere il visto d’ingresso (della durata di 30 giorni) direttamente all’arrivo all’aeroporto di Yangon, al costa di 50 dollari USA (da pagare in contanti). Si consiglia di portare con sé una fotografia formato tessera per la scansione.

Per maggiori informazioni, consultare il sito dell’Ambasciata italiana del Myanmar (Roma): http://www.meroma-it.com.

Vaccinazioni e situazione sanitaria

Nessuna vaccinazione richiesta.
Consigliate le vaccinazioni contro: l’epatite A e B (diffusa tra la popolazione locale), l’encefalite giapponese, il tifo, la rabbia, la difterite e il tetano.
Si consiglia inoltre il vaccino contro la poliomielite. Se si è stati vaccinati contro la polio da bambini, ma non si è mai effettuata una dose di richiamo da adulto, si consiglia di provvedere alla dose di richiamo. Si precisa che gli adulti hanno bisogno di una sola dose di richiamo poliomielite durante la loro vita. Se si è stati completamente vaccinati da bambini o non si conosce il proprio stato vaccinale, si consiglia di rivolgersi al medico per effettuare la vaccinazione.

Le strutture sanitarie pubbliche e private sono inadeguate anche per interventi di routine, le attrezzature sono obsolete e la disponibilità di medicinali è limitata.

In caso di malattie o infortuni che richiedano interventi chirurgici, si consiglia vivamente il rientro in Italia o il ricovero presso strutture ospedaliere a Bangkok o a Singapore.

Solo a Yangon sono attive strutture sanitarie con personale medico straniero in grado di organizzare evacuazioni di emergenza (Samitivej International Clinic at Parami Hospital: +951656732; International SOS Clinic: +951657922).

Si raccomanda di:

– sottoporsi ad una profilassi antimalarica, previo parere medico, se ci si reca in zone interne e rurali;
– non assumere acqua corrente e non bere latte e bevande di produzione locale, evitando in ogni caso di aggiungere il ghiaccio;
– evitare di consumare verdura fresca e frutta che non siano state ben lavate con acqua potabile ed in seguito disinfettate;
– proteggersi dalle punture di insetti;
– evitare di andare a piedi nudi per prevenire infezioni da funghi o da parassiti;
– evitare di bagnarsi in corsi d’acqua o nei laghi.
– consumare carne e uova di volatili e pollame solo ben cotte e di evitare il contatto diretto con volatili vivi o morti.
– stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente. Il costo dell’evacuazione sanitaria può essere elevato e, generalmente, viene richiesto il pagamento anticipato e in contanti (dollari USA).
– portare con sé particolari o importanti medicinali personali che potrebbero non essere reperibili in loco.

Fuso orario

+ 5,30 ore rispetto all’Italia; + 4,30 ore quando in Italia vige l’ora legale.

Quando andare

Esistono tre stagioni climatiche in Myanmar: la stagione fredda (da ottobre a febbraio), la stagione calda (da marzo a maggio) e la stagione delle piogge (da giugno a settembre). Il clima non è uniforme in tutto il Paese: esistono situazioni diverse a seconda della località in cui ci si trova.
Il periodo migliore per visitare il paese va da dicembre a metà febbraio.

Moneta

Kyat (MMK). Il cambio valuta può essere effettuato presso gli ormai numerosi sportelli di cambio, presenti anche all’aeroporto o nelle banche operanti nel Paese. La valuta locale ha corso legale esclusivamente in Myanmar ed è utilizzata per le spese in loco mentre generalmente l’acquisto dei biglietti aerei, sia interni che internazionali, viene effettuato in dollari.

Lingua

Birmano. L’inglese è abbastanza diffuso nella classe medio-alta della popolazione.

Religione

Buddhista, musulmana e cristiana.

Telefono

Prefisso per l’Italia: 0039
Prefisso dall’Italia: 00976
La rete telefonica locale all’interno del Paese è obsoleta e spesso i collegamenti sono difficoltosi. Dalla fine del 2014 è stato attivato il GSM International Roaming. Tuttavia l’utilizzo di sim card provenienti dall’estero resta difficoltoso a causa del malfunzionamento del sistema di roaming internazionale. I telefoni italiani sono comunque utilizzabili con sim card acquistate in Myanmar. È proibita l’importazione e l’utilizzo di telefoni satellitari.
I costi di una telefonata internazionale sono molto elevati. È bene informarsi sulle tariffe prima di effettuare una chiamata internazionale o di inviare messaggi. Le connessioni Internet, benché alquanto lente e spesso inaffidabili, sono ora disponibili. È possibile prendere in affitto, previo deposito a garanzia, carte telefoniche con o senza i telefoni cellulari presso gli sportelli presenti in aeroporto.

Come muoversi

Per guidare in Myanmar è necessario il rilascio della patente per visitatori, che di ottiene su presentazione della patente italiana o della patente internazionale alla Polizia locale a Yangon. Si raccomanda, per via del traffico e della condizione delle strade, di evitare di mettersi alla guida di un’autovettura anche se si è in possesso di patente internazionale, preferendo noleggiare un’auto con autista.

Collegamenti interni: la rete ferroviaria birmana non è elettrificata e il servizio non rispecchia il livello delle ferrovie occidentali. Per gli spostamenti interni sono presenti voli effettuati da diverse compagnie aeree: Myanmar National Airlines, AIR KBZ, Air Mandalay, Yangon Airways e Myanma Airways.

Elettricità

Tensione: 230 V
Frequenza: 50 Hz
Tipi di prese: C, D, F e G. Il tipo G è presente principalmente nei migliori alberghi.

Ultimo aggiornamento: 24 marzo 2020. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti consultare sempre il sito Viaggiare Sicuri.

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