Stati Uniti
Per tutti i viaggiatori, l’esperienza degli Stati Uniti comprende una molteplicità di attrattive e aspetti culturali vastissima: sconfinate praterie e spiagge, paesaggi di vette innevate e foreste, città meravigliose e spazi aperti, e una cultura dalle mille facce con innumerevoli storie diverse.
Gli Stati Uniti sono suddivisi in 50 stati e occupano un’immensa area del Nord America, dall’Oceano Atlantico a est all’Oceano Pacifico a ovest, dall’Alaska a nord-ovest fino all’arcipelago delle Hawaii. La geografia e il clima degli Stati Uniti sono estremamente vari, con deserti, pianure, boschi e montagne, e ancora più eterogenea è la sua popolazione: è infatti una delle nazioni più multietniche e multiculturali al mondo, prodotto di una lunga storia di immigrazione su larga scala da tutto il globo.
Negli USA ci sono città che evocano un tale fascino che anche chi non le ha mai viste ne conosce le strade, i ritmi e i simboli. Quanti pensano a New York con immagini del Ponte di Brooklyn o la Statua della Libertà senza essere neanche mai stati in America? Senza dubbio le principali attrattive turistiche americane sono quindi le sue appassionanti città.
Gli Stati Uniti sono il paese degli interminabili spazi percorsi con grandi viaggi in auto. Ogni volta che un americano vuole compiere un viaggio, per vacanza o per visita a parenti e amici, preferisce sempre usare la macchina. Le innumerevoli autostrade americane (highways) corrono per i 50 stati in lungo e in largo, attraversando aridi deserti, grandi foreste e campi di grano che sconfinano nell’orizzonte. Per questo, il modo più bello per iniziare a esplorare l’interno selvaggio e autentico del continente americano è in macchina, con un road trip sulle infinite autostrade.
Per molti, il culmine di un viaggio negli USA consiste nell’ammirare i paesaggi sublimi e la natura incontaminata dei parchi nazionali. I 63 national parks includono una varietà di ambienti e di habitat di specie diverse protette e offrono attività all’aperto e possibilità di relax nei numerosi lodge rustici.
Stati Uniti: viaggi su misura
I PARCHI DELL’OVEST, LA CALIFORNIA E NEW YORK: il meglio di un viaggio Coast-to-Coast Usa
Da non perdere
Le città
- Boston (Massachusetts)
- New York (New York)
- Philadelphia (Pennsylvania)
- Washington DC (District of Columbia)
- Miami (Florida)
- Atlanta (Georgia)
- New Orleans (Louisiana)
- Chicago (Illinois)
- San Diego (California)
- Los Angeles (California)
- San Francisco (California)
- Seattle (Washington)
I parchi nazionali
- Acadia N. Park (nel New England)
- Everglades N. Park (in Florida)
- Death Valley N. Park (in California)
- Yosemite N. Park (in California)
- Gran Canyon N. Park (in Arizona)
- Bryce Canyon N. Park (in Utah)
- Zion N. Park (in Utah)
- Arches N. Park (in Utah)
- Yellowstone N. Park (in Wyoming)
- Rocky Mountain N. Park (in Colorado)
Le strade
- Highway 1 (sulla costa del Pacifico)
- Route 66 (da Chicago a Los Angeles)
- Going-to-the-sun Road (sulle montagne del Montana)
- Great River Road (lungo il fiume Mississippi)
- Blue Ridge Parkway (lungo i Monti Appalachi dell’Est Usa)
Cosa vedere
Degli Stati Uniti conosciamo già molto, estrapolato da film, libri, canzoni, fotografie che ormai fanno parte di un patrimonio culturale universale. Una volta entrati in prima persona negli States, quindi, vi sembrerà subito di far parte della grande famiglia americana e dei suoi usi e costumi, come i grandi mall (grandi magazzini) aperti giorno e notte, le cameriere dei diners (ristoranti sempre aperti) che vi riempiono la tazza di caffè, i drive in dei fast food, la benzina a prezzi stracciati sulle highways e i panorami resi famosi da scene di film.
Tuttavia, scavando un po’ al di sotto delle apparenze ci si accorge presto che la vita americana è più affascinante e complessa che in qualsiasi altro posto distante da casa propria. Gli Stati Uniti sono un paese denso di luoghi insoliti, curiosità e stranezze da scoprire. Si possono così esplorare alcune tra le città più belle del mondo, godersi dei paesaggi mozzafiato inediti, e fare esperienza di un forte regionalismo all’interno di un vasto continente. Il tutto contornato dalle storie più interessanti e dalla gente più disponibile del mondo.
Le città, dall’epoca coloniale alla modernità multietnica
Non bisogna preoccuparsi se non si ha il tempo per una avventurosa American Road Trip all’interno del paese. Ci si può dedicare a una regione specifica, quella che interessa di più, e tenere da parte le altre per viaggi futuri. Un bel viaggio negli Stati Uniti può benissimo iniziare dalle sue appassionanti città. La caratteristica più entusiasmante delle città americane è la loro diversità culturale: i quartieri, i ristoranti e le persone provengono dalle più disparate nazionalità e sanno offrire un’autentica esperienza delle loro rispettive culture.
La città americana per eccellenza è New York. Questa capitale mondiale (di fatto ospita la sede delle Nazioni Unite) venne fondata quattrocento anni fa da mercanti olandesi su un’isoletta denominata Manhattan. Oggi l’isola di Manhattan è uno dei cinque borough (quartieri) di New York, e ne ospita le principali attrattive. Nel Financial District – l’estremità inferiore di Manhattan – si trovano non solo grattacieli e alta finanza presso la Borsa di Wall Street, ma anche il celebre Ponte di Brooklyn del 1883, il September 11 Memorial e l’osservatorio del One World Trade Center, il più alto della città al 102° piano. Al centro dell’isola si trovano poi altri luoghi iconici come Times Square, l’Empire State Building e i musei della città tra cui il MoMA di arte contemporanea, il Metropolitan Museum of Art e il Museum of Natural History. Lungo la via di Broadway si possono frequentare numerosi teatri dove poter assistere ai più famosi musical. Il polmone verde della città è il magnifico Central Park, in cui perdersi con una passeggiata al riparo dal caos del centro. Infine, nella baia di New York si possono visitare la Statua della Libertà ed Ellis Island, simboli di speranza per i milioni di immigrati che arrivavano da lontano per iniziare una nuova vita.
La capitale del governo federale degli USA è, invece, Washington D.C. e per questo è ricca di musei grandiosi del patrimonio americano: lo Smithsonian American Art Museum, il National Museum of American History e il National Air Space Museum sono solo alcuni dei più importanti che riflettono la storia, la cultura e il livello tecnologico raggiunto dagli USA. La maggior parte dei musei sono raccolti attorno alla striscia verde denominata The Mall, alle cui estremità si trovano il Washington Monument, un obelisco alto 170 m, e il campidoglio, sede centrale del potere legislativo americano. La città in sé è piacevole anche per i suoi quartieri alberati, i molti ristoranti etnici e mercati alla moda.
Sempre sulla costa orientale – a poche ore di macchina da New York – sorgono due città cruciali per la storia americana: Boston e Philadelphia. Boston possiede una storia di rivoluzione e trasformazione che ancora oggi la rende una delle città più progressiste degli USA. È inoltre una delle città più antiche e il percorso del Freedom Trail collega 16 siti che ne hanno segnato la storia. La lotta per l’indipendenza americana iniziò proprio qui e per questo è fondamentale visitare la Old State House, Old South Meeting House e Old North Church, insieme alla casa di Paul Revere, eroe della rivoluzione. Questo ricco patrimonio storico-culturale della città si riflette nei tanti musei, teatri e biblioteche dove ci si può piacevolmente perdere.
Anche Philadelphia ha giocato un ruolo fondamentale nella nascita della nazione americana. È un magnifico posto dove esplorare i più antichi edifici cittadini in perfetto stato di conservazione, a partire dalla Independence Hall, il luogo di nascita ufficiale del primo governo americano risalente al 4 luglio 1776. Tra l’altro è possibile partecipare virtualmente alla Guerra d’Indipendenza nel Museum of the American Revolution.
All’estremità meridionale della East Coast, in Florida, si trova Miami, una città multiculturale che racchiude il meglio di Stati Uniti, Caraibi e America Latina per dare vita a idee sempre originali di arte, design e cucina. Le spiagge lunghe e soleggiate sono l’attrattiva turistica principale ma se si vogliono visitare i luoghi più caratteristici della città allora ci si deve dirigere all’Art Deco Historic District e al quartiere di Little Havana.
Nel Midwest, oltre i campi di grano del centro del continente, le città più affascinanti sono Chicago, nell’area dei Grandi Laghi, e New Orleans, affacciata sul Golfo del Messico. A Chicago abbondano le opere architettoniche come la Willis Tower con balconate in vetro, e i musei di arte come il grande Art Institute o il Millennium Park a cielo aperto. New Orleans è invece una meta per gli appassionati di musica jazz. Qui i tanti locali con musica dal vivo e i piatti incredibili sapranno stupire i visitatori. Si consiglia di non perdere l’occasione per una passeggiata al French Quarter, popolato da artisti di strada, e al Cabildo, l’ex sede del governo della Louisiana in epoca coloniale.
Sulla costa occidentale, in California, le città più belle e importanti da visitare sono San Francisco e Los Angeles. La città di San Francisco è famosa per il suo bellissimo ponte Golden Gate, per i tram, per i saliscendi delle sue colline e per le sue vedute mozzafiato sulla baia. San Francisco è composta da tanti quartieri, ciascuno con persone di nazionalità diverse, come North Beach, il quartiere italiano, e Chinatown, il quartiere cinese. Nel Financial District si trovano i grattacieli più alti e il museo Wells Fargo che ripercorre la storia della città dai tempi della febbre dell’oro del 1848. Le origini della città si scoprono al parco del Presidio, che offre tante attività diverse tra cui la visita di un piccolo ma interessante museo. Nel bel mezzo della baia si trovano il Golden Gate Bridge che permette di passeggiare affacciati sul Pacifico, e l’isolotto di Alcatraz, una famosa prigione attiva fino agli anni 60. Vale la pena una visita anche ai musei immersi nel gigantesco parco cittadino del Golden Gate: il de Young, d’arte americana, la California Academy of Science, di scienze, e il Japanese Tea Garden, un giardino giapponese.
Los Angeles è la più grande e popolosa della California, fatta di bei musei d’arte, parchi verdi e lunghe spiagge sabbiose. La parte più antica della città si trova a El Pueblo che conserva gli edifici più antichi e un mercato in stile messicano. I musei sono di infiniti tipi diversi: arte, cultura, scienza etc. ma il più insolito è il Wells Fargo dedicato alle epopee del selvaggio West. Le mete turistiche più richieste sono tuttavia, la spiaggia e il molo di Santa Monica e i parchi a tema di Universal Studios, dedicato al cinema, e Disneyland.
All’estremità nord ovest degli USA si trova Seattle. Questa città sorge sulla costa della Elliott Bay e ha un profilo di grattacieli di cristallo, numerosi quartieri animati e una schiera di piacevoli caffè e ristoranti. Il Pike Place Market offre numerosi prodotti locali nel più antico mercato del luogo. Pioneer Square è il centro storico della città, mentre questa cresceva per la febbre dell’oro del 1897. La struttura più famosa è lo Space Needle, l’icona dell’era spaziale della città inventrice del Boeing, che oggi offre una vista panoramica insuperabile.
I parchi naturali degli Stati Uniti
I parchi nazionali degli USA contengono delle meraviglie della natura e offrono esperienze indimenticabili.
I parchi si concentrano per lo più a Ovest ma ce ne sono alcuni degni di nota anche nella parte Est del paese. Acadia N. Park si trova nel New England, raggiungibile dai grandi centri come New York e Boston. È un’area incontaminata con dolci colline costiere, laghetti, scogliere imponenti e spiagge bellissime, insomma un luogo ideale per il trekking.
Vicino alla città di Miami, in Florida, c’è il famoso Everglades N. Park, una vasta area subtropicale con foreste di mangrovie e paludi. Esplorare questo parco in kayak e canoa è l’ideale per scorgere la sua fauna unica: coccodrilli, alligatori, aironi, garzette, cormorani e pesci di varie specie.
A Ovest, in California sono imperdibili il Death Valley N. Park e lo Yosemite N. Park. Quest’ultimo offre uno spettacolo di cascate unico al mondo, con torrenti impetuosi che si gettano da poderose formazioni di granito.
Nel Sud-Ovest americano è possibile ammirare lo spettacolo dal margine del Gran Canyon nell’omonimo parco. Questo è il simbolo del vero West americano – insieme alla riserva protetta della Monument Valley, non molto distante – con panorami incredibili e polverosi sentieri all’interno dei canyon. In Utah, si trovano i parchi di Bryce Canyon, con le formazioni rocciose più interessanti a forma di guglie, e di Zion, un canyon molto stretto e profondo che, con una lunga escursione guidata, è possibile esplorare con i piedi nell’acqua del Virgin River.
Più a Nord, si trova lo Yellowstone N. Park in cui è possibile vedere alci, bisonti, cervi, orsi e tanti altri animali selvatici. La sua attrazione principale dopo gli animali sono i geyser che eruttano dal sottosuolo.
Altri parchi che valgono una visita sono il Rocky Mountain N. Park, dove paesaggi di natura incontaminata sono l’attrazione principale, e l’Arches N. Park che, come suggerisce il nome, vanta 2500 grandi archi di arenaria in un contesto desertico.
Le più belle highways americane
La Highway 1, o Pacific Coast Highway, è una strada panoramica che corre incuneata nelle scogliere selvagge e deserte della costa della California. Il suo tragitto per intero copre l’intera distanza dal Canada al Messico ma la parte più spettacolare è tra San Francisco e Los Angeles, in una zona incontaminata chiamata Big Sur. Qui gran parte della costa è protetta da una serie di parchi statali con fitti boschi, con ampi fiumi vicini a brevi tratti di spiaggia accessibili dalla strada.
Percorrere in auto la leggendaria Route 66 rappresenta il classico viaggio attraverso l’America. Questa famosa highway fu costruita nel 1926 per collegare Chicago a Los Angeles. A partire da questo lunghissimo itinerario si possono esplorare i territori più belli degli USA come il fiume Mississippi, il Gran Canyon, i deserti dei parchi nazionali dell’Arizona e della California meridionale. La Route 66 è ovviamente anche un’esperienza culturale che permette di addentrarsi nell’America più autentica con le tradizioni dei popoli indigeni o le storie di immigrati e minatori del vecchio West.
La Going-to-the-sun Road si trova nel Glacier National Park, nello stato settentrionale del Montana. Incastonata sul fianco delle Montagne Rocciose, questa strada permette di accedere a vedute montane tra le più impressionanti d’America.
La Great River Road segue l’intero corso del fiume Mississippi. La strada tocca, insieme a zone d’interesse naturale, molti siti storici e grandi città. Questo viaggio è ideale per conoscere le diversità culturali dell’America tra Nord e Sud, tra contesti urbani e rurali, tra religione e filosofie alternative. Ma è anche il percorso perfetto per gli amanti della musica: il rock and roll a St Louis, il blues a Memphis, il country a Nashville, e il jazz a New Orleans.
La Blue Ridge Parkway attraversa la cresta dei Monti Appalachi e collega lo Shenandoah N. Park e il Great Smoky Mountains N. Park. Questa strada è particolarmente bella in primavera e autunno, nel tratto in North Carolina dove si snoda per cime montuose e cascate.
I migliori siti storici e archeologici degli Stati Uniti
L’aspetto meno noto degli Stati Uniti è sicuramente quello archeologico e dei luoghi storici. Qui vengono citati alcuni luoghi insoliti che hanno segnato la storia americana.
Il Cahokia Mounds Historic Site, in Illinois, vicino alla città di St Louis, è il più importante sito archeologico a nord delle grandi città precolombiane del Messico. Composto da 100 tumuli di terra, tra il 1050 e il 1250 fu la dimora della più avanzata civiltà indigena del Nord America: la civiltà del Mississippi.
Il Cliff Palace, nel Mesa Verde N. Park in Colorado, è un complesso di abitazioni rupestri di più di 200 ambienti che furono abbandonate nel 1300 dalle popolazioni indigene Pueblo.
Il Taos Pueblo, in New Mexico, è un animato centro artistico che rimane abitato dagli indiani ininterrottamente da 1000 anni. Consta di case comuni di mattoni cotti, a più piani, ed è effettivamente l’insediamento umano più antico del paese.
Il Castillo di St Augustine, in Florida, è il sito occupato in modo continuativo dagli europei dal 1565, fondato dagli spagnoli. Il Castillo de San Marcos è l’edificio fortificato che serviva alla difesa dei confini dell’Impero spagnolo da inglesi e francesi e oggi è la più grande fortezza antica degli USA.
I siti storici di Jamestown e di Williamsburg, in Virginia, sono i primi insediamenti degli inglesi in territorio statunitense. A Jamestown, fondata nel 1607, è possibile esplorare il sito archeologico e i reperti conservati nel museo, mentre Colonial Williamsburg è a tutti gli effetti un’antica cittadina del 1600 riportata in vita da personaggi in costume che riproducono la vita di tutti i giorni dei primissimi coloni americani.
La cittadina di Plymouth, nel Massachusetts, è il luogo di sbarco della nave Mayflower e dei primi Padri Pellegrini che si rifugiarono qui nel 1620 dalle persecuzioni religiose del re inglese. I turisti possono oggi visitare Plymouth Rock, il punto esatto dello sbarco, e la riproduzione della nave Mayflower.
A San Francisco, si visita la Mission Dolores, la missione religiosa fondata da francescani spagnoli che volevano convertire gli indigeni locali e prendere possesso di una nuova porzione di California. È l’edificio più antico della città, costruito nel 1776 e sopravvissuto al grande terremoto e incendio del 1906.
Ad Alamo, nella città di San Antonio, Texas, ebbe luogo un epico assedio di 13 giorni, evento chiave della rivoluzione texana. Visitando le Long Barrack e la chiesa della missione religiosa – che ospitano un museo della storia del Texas – si può rendere omaggio agli uomini che lottarono per l’indipendenza dello stato dal governo messicano tra cui spiccano Jim Bowie e Davy Crockett.
Il sito della battaglia di Gettysburg, in Pennsylvania, ricorda la fatidica battaglia del 1863 tra unionisti e confederati che pose fine alla lunga e sanguinosa Guerra di secessione americana. Oggi si visitano il campo di battaglia, il museo e il cimitero dei caduti.
Esperienze indimenticabili
Fiordi, ghiacciai e aurora boreale in Alaska
L’Alaska è lo stato più settentrionale degli Stati Uniti, a ridosso del Circolo Polare Artico, e questo lo rende una meta perfetta per gli amanti dei paesaggi ricchi di fiumi, cime montuose sempre innevate, ghiacciai, fiordi e fauna selvatica.
Un buon inizio è raggiungere il sud-est dell’Alaska con un memorabile viaggio in traghetto lungo la rotta dell’Alaska Marine Highway, che parte dallo stato di Washington.
Le regioni dell’Alaska sud-orientale sono l’archetipo dello stato: uno straordinario altopiano punteggiato da ghiacciai, fiordi, piccole cittadine e isole ricoperte di boschi di conifere. Con un’escursione dalla città di Juneau, la capitale, si raggiunge il Glacier Bay N. Park. Qui, sette ghiacciai scendono dalle montagne fino alla baia dove rilasciano ogni sorta di piccoli iceberg. Glacier Bay è inoltre l’habitat delle megattere e delle foche e la maggioranza dei visitatori sceglie di esplorare la zona a bordo di navi da crociera.
Più a Nord, dalla città di Anchorage, è raggiungibile il Kenai Fjords N. Park, una selvaggia area naturale nella quale innumerevoli ghiacciai costieri hanno scavato i tanti fiordi. Dal paesino di Seward partono escursioni giornaliere in barca che sono anche un’altra ottima occasione per osservare balene, leoni marini e pulcinella di mare.
Al centro dell’Alaska si trova il Denali N. Park, il più facilmente accessibile. Si possono avvistare grizzly, alci, e caribù direttamente dall’auto oppure si può optare per un trekking nelle foreste boreali e nella tundra.
Nel paesaggio subartico della città di Fairbanks si ha l’opportunità di ammirare il fenomeno dell’aurora boreale nei mesi da metà settembre a marzo. Ad appena 240km dal Circolo Polare, a Fairbanks in inverno il sole sorge timidamente per un breve lasso di tempo per poi tramontare e lasciare spazio a lunghe ore di buio, l’ideale per avvistare l’aurora boreale.
Eruzioni vulcaniche e surf alle isole Hawaii
Situate in mezzo all’Oceano Pacifico, a 4000 km a sud-ovest dalla costa degli Stati Uniti, le Hawaii sono l’arcipelago più isolato al mondo. È formato da cinque isole principali – Oahu, Molokai, Maui, Hawaii, Kauai – ognuna con bellezze naturali uniche al mondo. Le Hawaii sono uno degli stati americani più visitati: un paradiso tropicale fatto di spiagge dorate con acque cristalline, foreste pluviali lussureggianti, eruzioni vulcaniche, cultura e tradizioni polinesiane.
Le isole Hawaii sono tutte di origine vulcanica e la loro geologia è in continua evoluzione. Il miglior luogo dove poter osservare i fenomeni vulcanici è l’isola di Hawaii, o Big Island, dove è presente il Hawaii Volcanoes N. Park. Dal 1983 il Monte Kilauea è in continua attività e la lava scorre dalle pendici senza però mettere in pericolo gli abitanti o i visitatori.
La seconda isola per dimensioni è Maui, formata dal vulcano dormiente Haleakala che oggi è possibile visitare all’interno del Haleakala N. Park: l’enorme cratere si apre al di sotto della cima del monte e regala splendidi panorami.
Verso ovest si incontra poi Molokai, un po’ discosta dalle rotte turistiche e celebre per le altissime scogliere del Kalaupapa Nation Historical Park, sulla costa nord.
L’isola più animata e moderna è Oahu e il suo centro è la capitale Honolulu dove si trovano interessanti spunti culturali e storici tra cui Pearl Harbor, con musei militari e monumenti a ricordo del bombardamento giapponese del 7 dicembre 1941. Al di fuori del centro urbano, Oahu offre paesaggi ed escursioni a piedi spettacolari immersi nella giungla, e il paradiso dei surfisti a North Shore.
La più antica delle isole, Kauai, presenta al visitatore una serie di scogliere e gole spettacolari, tutte coperte di foreste tropicali. Tra le mete più affascinanti ci sono il Waimea Canyon e le scogliere della Na Pali Coast, oltre ovviamente alle bellissime spiagge a Kilauea Point.
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Stati Uniti nel piatto
L’emblema ultimo del cibo americano sono i cheeseburger, gli hamburger, i baconburger e le patate fritte (french fries) delle varie catene di fast-food.
Paradossalmente, però, la grande ricchezza della cucina statunitense nasce dall’incontro delle diverse tradizioni e nazionalità che compongono il Paese. Inoltre, la grande estensione degli Stati Uniti permette alla sua cucina di disporre di una varietà enorme di ingredienti e di risorse e, data la grande diversità dei paesaggi, la regionalità differenzia moltissimo le culture gastronomiche locali.
A New York l’altissima percentuale di immigrati residenti ha permesso che la città sviluppasse un’autentica diversità culinaria tipica degli USA: pizzerie italiane, piatti asiatici, ristoranti francesi e pietanze di origini ebraiche, tra cui la più famosa e tipica della città è il bagel.
Nel New England, la miglior cucina è quella del pesce. L’Atlantico fornisce vongole, cozze, ostriche e grandi astici. In tutta la regione si servono il chowder (stufato di pesce) e il lobster roll (panino con polpa di astice e maionese) e nel Maine la costa è piena di lobster shacks (chioschi che vendono astici).
Il Sud è rinomato per la sua cultura gastronomica che mescola tradizioni inglesi, francesi, spagnole, africane e dei nativi americani. Il barbecue e il pollo fritto sono i piatti più apprezzati, ciascuno con tantissime varianti per ogni località. Anche i dessert sono eccellenti e consistono in biscuits imburrati e crostate con noci pecan, banane e frutta. A New Orleans i piatti più famosi sono il gumbo (stufato di pollo con okra e molluschi o salsiccia) e il jambalaya (riso con pomodori, salsiccia e gamberetti).
Nelle regioni centrali dei Great Plains e Great Lakes nell’arco della giornata si mangiano abbondanti porzioni di uova, bacon e pane tostato, cheeseburger, bistecca e patate al forno. A Chicago la specialità è la deep-dish pizza (pizza in teglia alta) ma questa città è famosa anche per l’ottima cucina vietnamita e greca.
In California, le contee di Napa e Sonoma sono molto amate per la produzione di vino di qualità e di ottimo slow-food proveniente da fattorie locali. A San Francisco sono molto diffusi i ristoranti di cucina orientale come quelle cinese, giapponese e tailandese. A Los Angeles e San Diego, per la vicinanza con il Messico, il cibo più amato è quello messicano, con una diversità impressionante di tacos, burritos, fajitas, quesadillas e nachos.
Pillole di storia
Gli Stati Uniti vantano la storia più fortunata del mondo moderno: sono una nazione formata da un alto numero di gruppi umani diversi fra loro, che poco hanno in comune se non il desiderio di conquistarsi ricchezza, sposando i nobili ideali della Costituzione e della dichiarazione d’Indipendenza, e che hanno creato così la nazione più ricca, più potente e più creativa del mondo.
Prima dell’arrivo degli europei, il territorio degli attuali Stati Uniti era abitato da numerosi popoli diversi di nativi. Tra le culture antiche più significative del Nord America facevano parte i cosiddetti mounds builders e la civiltà del Mississippi e i popoli del Southwest. I siti archeologici di Cahokia in Illinois, Mesa Verde N. Park e Chaco Culture N. Historical Park mostrano importantissime culture la cui vita va dagli ultimi secoli dei IV millennio a.C (3300 a.C) fino all’abbandono, avvenuto tra il XIV e il XV secolo d.C. per ragioni ancora non chiarite.
L’esplorazione europea iniziò con la spedizione di Cristoforo Colombo che nel 1492 inaugurò le rotte occidentali dall’Europa verso le Americhe. La colonizzazione del Nord America ebbe inizio con i primi insediamenti da parte della Spagna in Florida nel 1565 e nel New Mexico nel 1598, unendo interessi commerciali e religiosi. Nonostante la presenza anche di olandesi e francesi, furono gli inglesi a ottenere il controllo con le prime colonie a Jamestown in Virginia, nel 1607, e a Plymouth nel New England, nel 1620. Dopo poco tempo, la Virginia divenne il più lucroso possedimento grazie alla produzione del tabacco e nel frattempo altre colonie inglesi cominciarono a specializzarsi in attività economiche e a svilupparsi. Nel 1700 la popolazione inglese in territorio nordamericano contava 250.000 abitanti.
Nel XVIII secolo i coloni allargarono i loro domini a partire dalla costa orientale, spostando o uccidendo le tribù native. Nelle colonie meridionali come Virginia e Carolina la mancanza di immigrati e la necessità di coltivare i nuovi terreni diede impulso alla tratta degli schiavi africani. Nel 1750 questi ultimi ammontavano al 40% della popolazione residente.
A seguito della Guerra dei Sette anni (in cui la Gran Bretagna conquistò il Canada francese) i coloni americani, che avevano combattuto una guerra per conto di un re lontano, iniziarono a protestare contro i soprusi della Corona inglese. La Rivoluzione americana iniziò subito dopo: nel 1770 le truppe inglesi aprirono il fuoco su un gruppo di operai in un evento che divenne noto come Massacro di Boston. Nel 1773 alcuni mercanti gettarono i carichi di tè inglese nella baia di Boston per protesta contro i monopoli. La guerra scoppiò nel 1775. Nel 1776 un gruppo di intellettuali firmò la Dichiarazione di Indipendenza, dichiarando le proprie intenzioni della separazione delle 13 colonie dall’Inghilterra. La guerra finì ufficialmente nel 1783 e gli americani vinsero soprattutto grazie all’aiuto della Francia e al loro generale e primo presidente George Washington. La nuova Costituzione dei neonati Stati Uniti d’America fu adottata nel 1788 e nel 1791 vennero aggiunti i dieci emendamenti del Bill of Rights.
Nei primi anni di esistenza gli Stati Uniti si espansero molto, prima a nord-ovest lungo i Grandi Laghi e poi a ovest, oltre il fiume Mississippi dopo l’acquisto della Louisiana francese (grande area di terre occidentali, ben più estesa dello stato omonimo) nel 1803. I coloni si riversarono allora nelle Grandi Pianure, in Oregon e perfino nella periferia nord del Messico che includeva Texas e California. Entro la metà del XIX secolo il cittadino americano era già abituato all’idea che il territorio statunitense si estendesse in tutto il continente, da un oceano all’altro. Furono aperte strade e ferrovie continentali che portavano verso ovest e verso le miniere d’oro della California. Questo stato entrò a far parte della federazione nel 1850 insieme a Texas, New Mexico e il Sud-Ovest in seguito a una guerra con il Messico.
Tuttavia, mentre gli insediamenti dei nuovi coloni aumentavano, divenne più frequente la ricollocazione forzata delle tribù native. Gli indiani sopravvissuti alle marce forzate furono costretti a vivere nelle riserve dove ancora oggi molti risiedono.
Nel 1860 esistevano negli USA due società molto diverse: a nord emerse una più industrializzata, con un sistema economico liberale e protezionistico, mentre a sud c’era una società agricola contraria all’abolizione della schiavitù africana, fondamentale per il lavoro nelle piantagioni. Quando l’abolizionista Abraham Lincoln fu eletto presidente, il South Carolina si staccò dall’Unione seguita da altri sei stati del sud che si unirono per formare gli Stati Confederati d’America. La guerra civile tra nord e sud scoppiò nel 1861 e durò fino al 1865 con la conquista della Georgia. I danni della guerra furono immensi, con centinaia di migliaia di morti.
Nel periodo successivo alla guerra, gli USA diventarono una grande potenza mondiale, comprarono l’Alaska dalla Russia nel 1867 e presero le Hawaii nel 1893. L’evento più importante per questo sviluppo fu l’aumento dell’industrializzazione che portò al rapido spostamento demografico dalle campagne alle città. Il richiamo di nuovi posti di lavoro e di promesse di crescita economica diedero il via all’immigrazione su larga scala dall’estero. Intorno al 1880 giunsero più di 6 milioni di immigrati e nel primo decennio del XX secolo arrivava ogni anno un milione di nuovi abitanti. La maggioranza dei nuovi arrivati si insediò nelle città della costa est che consolidò il proprio primato nell’industria e negli affari.
La partecipazione e la vittoria degli Stati Uniti nella Prima Guerra mondiale confermò la sua posizione di prima potenza mondiale, ormai non più una nazione tradizionalmente isolazionista. Iniziarono subito dopo gli anni Venti, l’Età del Jazz, gli anni ruggenti, che videro un’esplosione di creatività artistica, culturale, sociale ed economica. Furono costruiti monumenti architettonici come i grattacieli e aumentò la popolarità dell’invenzione recente dell’automobile. L’uso di massa dell’auto permise anche la creazione di strade intercontinentali e la nascita degli sconfinati sobborghi nelle grandi città.
Nel 1929, però, la Borsa di Wall Street e l’intera economia crollarono, lasciando molti americani sul lastrico. Il Pil e l’occupazione continuarono a scendere fino a quando nel 1932 il nuovo presidente Franklin D. Roosevelt propose dei programmi governativi di aiuti noti come il New Deal che avrebbero rivitalizzato l’economia. La crisi per gli USA cessò con la corsa agli armamenti dei paesi europei, in procinto di entrare nella Seconda Guerra mondiale.
L’attacco giapponese a Pearl Harbor, nelle Hawaii, nel 1941 e l’ingresso degli Stati Uniti in guerra segnarono per l’America un nuovo ruolo nella politica mondiale. Con l’inizio della guerra fredda, la forte influenza americana e gli investimenti in Europa erano considerati un modo per stringere alleanze con altri paesi e legarli alla sfera capitalista. Il piano Marshall del 1948 offrì aiuti per 13 miliardi di dollari per ricostruire l’Europa e per ridurre l’influsso comunista dell’Unione Sovietica. Lo stesso obiettivo venne inseguito dagli USA in altre parti del mondo: la guerra di Corea e la guerra del Vietnam furono combattute per ostacolare la diffusione del comunismo. Dopo quest’ultima guerra però, gli Stati Uniti uscirono sconfitti e rinunciarono a un ruolo internazionale attivo. Con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 gli USA rimasero l’unica superpotenza del mondo.
Negli anni Novanta computer e altre innovazioni digitali hanno cambiato il modo di comunicare e Internet ha creato nuovi modi di lavorare, producendo infine grandi opportunità di crescita e di ricchezza per gli Stati Uniti.
Gli attacchi terroristici su New York e Washington DC l’11 settembre 2001 hanno spinto l’allora presidente Bush a lanciare la guerra contro il terrorismo. Nel 2001 è iniziata la guerra contro i talebani in Afghanistan e nel 2003 un’altra contro il regime in Iraq. Il primo presidente afroamericano Obama dovette affrontare non solo due conflitti in Medio Oriente ma anche una nuova recessione economica scoppiata nel settore immobiliare nel 2008. Al termine della presidenza Obama e passando per la presidenza Trump del 2016, gli Stati Uniti erano una nazione divisa tra chi credeva negli ideali progressisti e chi si sentiva tagliato fuori da un’economia sempre più globalizzata.
Nonostante questi problemi, gli USA incarnano ancora oggi un’idea di libertà e di incrollabile ottimismo.
A chi consigliamo il viaggio
Gli Stati Uniti sono un paese molto amato dai turisti di tutto il mondo. La natura incontaminata dei suoi numerosi parchi nazionali attrae principalmente gli amanti della natura selvaggia, del trekking e delle attività all’aria aperta. Le città degli Usa sono dinamiche, moderne e cosmopolite, ma allo stesso tempo sono ricche di storia e cultura americane e per questo sono molto ricercate da persone dinamiche che amano la diversità culturale. Le strade sono lunghe, sconfinate e puntellate di svariati siti d’interesse e per questo molto ricercate da amanti dell’America autentica e rurale.
Consigli di lettura per viaggiatori in poltrona
- Il grande Gatsby, di F. S. Fitzgerald (1925)
- Le avventure di Tom Sawyer, di M. Twain (1876)
- Sulla strada, di J. Kerouac (1957)
- America perduta. In viaggio attraverso gli Usa, di Bill Bryson (2002)
Cinema degli Stati Uniti: film per viaggiatori cinefili
- Brooklyn, di John Crowley (Drammatico, 2015)
- Io e Annie, di Woody Allen (Commedia, 1977)
- Into the Wilds – Nelle terre selvagge, di Sean Penn (Drammatico, 2007)
- Thelma e Louise, di Ridley Scott (Commedia, 1991)
- C’era una volta in America, di Sergio Leone (Drammatico, 1984)
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Informazioni utili
Documenti necessari per passeggeri italiani
Per entrare negli Stati Uniti un cittadino italiano deve obbligatoriamente avere il Passaporto, con data di scadenza successiva alla data prevista per il rientro in Italia.
Il programma Visa Waiwer Programme consente a cittadini di 38 Paesi, tra cui l’Italia, di entrare negli Stati Uniti per motivi di affari e/o turismo per soggiorni non superiori a 90 giorni senza dover richiedere un visto d’ingresso.
Per entrare negli Stati Uniti nell’ambito del programma “Viaggio senza Visto” (Visa Waiver Program) è necessario ottenere un’autorizzazione ESTA (Electronic System for Travel Authorization). L’autorizzazione, che ha durata di due anni, o fino a scadenza del passaporto, va ottenuta prima di salire a bordo del mezzo di trasporto, aereo o navale, in rotta verso gli Stati Uniti accedendo, almeno 72 ore prima della partenza, tramite Internet al sito https://esta.cbp.dhs.gov.
Per tutte le altre finalità, è invece necessario richiedere il visto d’ingresso.
Vaccinazioni e situazione sanitaria
A partire dall’8 novembre 2021 sono cadute le restrizioni agli arrivi negli Stati Uniti per i viaggiatori vaccinati provenienti dall’area Schengen. La Proclamation emanata il 25 ottobre 2021 dal Presidente Biden (“Advancing the Safe Resumpition of Global Travel During the Covid-19 Pandemic”) disciplina nel dettaglio le procedure di accesso per i vaccinati e individua alcune limitate eccezioni all’obbligo di vaccinazione.
È ammesso l’ingresso negli Stati Uniti ai viaggiatori che hanno completato la vaccinazione. Si includono sia i vaccinati con i vaccini approvati da FDA (Moderna, Pfizer e Johnson and Johnson) sia quelli vaccinati con vaccini inseriti nella Emergency Use Listing (EUL) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e tra i quali è incluso AstraZeneca.
Sono ritenuti “fully vaccinated” anche coloro che hanno ricevuto una vaccinazione mista a condizione che sia stata effettuata con vaccini riconosciuti da FDA o inclusi nella EUL: “any combination of two doses of an FDA approved/authorized or WHO emergency use listed COVID-19 two-dose series”.
È considerato “fully vaccinated” chi ha ricevuto almeno 14 giorni prima dell’arrivo negli USA la seconda dose di vaccinazione o la dose singola nel caso di vaccini che prevedono una sola inoculazione (Johnson and Johnson).
Il Certificato di vaccinazione (ammesso anche in formato digitale) deve essere presentato alla compagnia aerea al momento dell’imbarco.
La compagnia aerea dovrà verificare sia la corrispondenza tra i dati del viaggiatore e quelli riportati nel certificato di vaccinazione, sia che il certificato sia stato emesso da un ente o da un organismo ufficialmente titolato all’emissione
Per i viaggiatori vaccinati resta l’obbligo di esibire all’imbarco l’esito negativo di un Covid-test (test molecolare o antigenico) effettuato entro 3 giorni prima della partenza per gli Stati Uniti. Viene inoltre raccomandato di effettuare un ulteriore test (molecolare o antigenico) tra il terzo e il quinto giorno dall’arrivo nel Paese.
Nessun’altra vaccinazione richiesta.
Gli standard qualitativi delle strutture sanitarie, pubbliche e private sono ottimi e i costi sono alti. È opportuno stipulare prima della partenza un’assicurazione sanitaria con massimale adeguato a coprire i costi di eventuali spese mediche da sostenere in loco.
Si consiglia di adottare le normali misure igieniche e le necessarie precauzioni sanitarie.
Fuso orario
da -6h sulla costa orientale a -9h su quella occidentale. Vige l’ora legale (eccetto in pochi Stati) ed in genere inizia due settimane prima e finisce una settimana dopo l’entrata in vigore in Italia.
Quando andare
Data la vastità del paese, bisogna informarsi sulla regione che si vuole visitare, perché il clima può variare a seconda dei luoghi. La primavera e l’autunno sono i periodi ideali per visitare gli Stati Uniti. Le temperature sono piacevoli, né troppo calde né troppo fredde. Hawaii, New York, Boston, Chicago, le pianure centrali, la costa pacifica, la Florida, i grandi parchi: tutte queste regioni beneficiano di un clima ideale in primavera come in autunno. L’estate è il periodo perfetto per visitare l’Alaska, le Hawaii, le Montagne Rocciose e la costa pacifica.
Moneta
Dollaro statunitense (US – $).
Lingua
Inglese, spagnolo sempre più diffuso.
Religione
Prevalentemente confessioni cristiane, cattolici e battisti in maggioranza. Sono presenti anche diverse altre religioni tra cui l’Islam, l’Ebraismo ed il Buddismo.
Telefono
Il prefisso dall’Italia è 001. Il prefisso per l’Italia è 01139. Negli Stati Uniti è attiva la rete cellulare. Si può ricevere e chiamare anche con una scheda italiana. Le principali compagnie telefoniche attive sono: Verizon Wireless, AT&T Mobility, T-Mobile US e Sprint Corporation.
Come muoversi
L’auto a noleggio è comodissima per viaggiare negli Stati Uniti, tuttavia il riconoscimento dei documenti di guida è demandato alla legislazione dei singoli Stati USA e non è uniforme in tutto il territorio americano. È comunque consigliabile che la patente italiana sia sempre accompagnata dalla patente internazionale di guida conforme alla Convenzione di Ginevra del 1949. Inoltre, ai fini del noleggio dell’auto è generalmente necessario che il conducente a cui è intestato il contratto sia in possesso di una carta di credito con numeri a rilievo (no VISA electtron o ricaricabili senza numeri a rilievo) e che il plafond a disposizione sia sufficiente per coprire eventuali depositi o franchigie richieste.
Per i trasporti interni, i collegamenti si effettuano soprattutto via aerea e sono diffusi quelli ferroviari sulla costa est.
Elettricità
Negli Stati Uniti si utilizzano spine e prese di corrente differenti da quelle europee con due uscite parallele di tipo lamellare sottili (tipo A) o con due uscite parallele di tipo lamellare sottili e un contatto cilindrico di messa a terra (tipo B, più diffuso).
Negli Stati Uniti il voltaggio è di 115-120V, mentre in Europa abbiamo una corrente alternata a 230V.
Ultimo aggiornamento: 25 novembre 2021. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti consultare sempre il sito Viaggiare Sicuri.
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