La Valle del Cesano tra archeologia e borghi

Partenza alle ore 7.00 da Bologna con pullman alla volta della costa adriatica e delle Marche. La nostra prima tappa è Fossombrone, sul fiume Metauro, dove visiteremo subito il Museo Civico “Augusto Vernarecci”, in cui sono conservati i materiali archeologici, raccolti dallo storico locale Vernarecci nell’area di Forum Sempronii, la città romana da cui nacque l’attuale Fossombrone. La sezione archeologica del Museo si articola in due ambienti nella Corte Alta, l’edificio fatto costruire dal duca Federico da Montefeltro quale sua sede nella città. Nella “Sala del Teatro” sono esposti i materiali di età romana provenienti in massima parte dall’area archeologica di Forum Sempronii (San Martino del Piano), con importanti sculture la cui cronologia va dal I al IV sec. d.C. Dopo il pranzo libero, ci trasferiremo in pullman al Parco Archeologico di Fossombrone per la visita dell’antica Forum Sempronii. Il nome del centro romano indica la vocazione commerciale del centro (“forum“), sull’importante via Flaminia, l’asse principale della città. Gli scavi archeologici hanno consentito di riportare alla luce tratti di strade basolate, resti di edifici privati e pubblici e notevoli mosaici pavimentali, tra cui quello che al centro ritrae Europa seduta su un toro in corsa, sembianza che prese Zeus per sedurla e rapirla. L’importanza del luogo è sottolineata anche dalla sua continuità di vita dopo il tramonto dell’impero romano: sui suoi resti sorge infatti la Chiesa di San Martino, pieve medievale il cui attuale aspetto risale al XVIII secolo.

Al termine della visita raggiungeremo Mondavio, dove concluderemo la nostra prima giornata di viaggio con una piacevole passeggiata guidata alla scoperta dello splendido borgo e della rocca. La possente rocca roveresca di Mondavio rappresenta, con la sua articolata mole, un’interessante testimonianza degli ultimi anni di attività del grande architetto Francesco di Giorgio Martini nella regione. Non avendo mai subito danni significativi, la fabbrica è giunta fino a noi in ottimo stato di conservazione e si presenta, da vera macchina da guerra, con un imponente maschio dalle dimensioni straordinariamente grandi, i cui otto lati irregolari offrono superfici sfuggenti ai colpi dell’artiglieria nemica. Il cantiere della fortezza iniziò negli anni ’90 del Quattrocento per volere di Giovanni della Rovere, ma fu interrotto dal ritorno dell’architetto a Siena (e la morte di poco successiva) e la morte del committente (1501). Dopo la successione dai della Rovere allo Stato Pontificio (1631) la rocca, come molte strutture analoghe, perse la sua funzione difensiva e fu trasformata in carcere fino alla metà del Novecento. Oggi la rocca ospita, all’interno del maschio, un allestimento di rievocazione storica che ricostruisce, in forma di diorama, scene di vita rinascimentale, mentre all’esterno, nel fossato, un parco di riproduzioni fedeli e a dimensione reale delle macchine da guerra di Francesco di Giorgio Martini, elaborate sulla base dei suoi disegni originali.

Trasferimento in hotel a San Lorenzo in Campo, cena e pernottamento.

Dopo la prima colazione, trasferimento al borgo fortificato di Loretello, costruito intorno al 1072, insieme alla chiesa di Sant’Andrea, dai monaci del monastero di Fonte Avellana. Nel 1255 passò sotto Arcevia, di cui divenne parte del circuito difensivo. L’aspetto attuale del castello deriva da successivi ampliamenti effettuati nel Trecento e nel Quattrocento. Persa la funzione militare, nel Settecento fu aggiunto il ponte di accesso a tre arcate.

A seguire, raggiungeremo il borgo di Arcevia, ricco di storia (la sua rocca aveva fama di essere inespugnabile) e di arte. Notevole la collegiata di San Medardo, costruita nel XVII secolo su un precedente complesso medievale, al cui interno sono conservate mirabili opere d’arte come le tele di Luca Signorelli (polittico di San Medardo e Battesimo di Cristo) e le ceramiche dei Della Robbia. Visiteremo poi il Museo Archeologico di Arcevia, ospitato presso il complesso culturale San Francesco. Il Museo ospita reperti e contesti provenienti dal vasto territorio comunale, che consentono la ricostruzione della storia del sito dal Paleolitico all’arrivo delle popolazioni celtiche che, all’inizio del IV sec. a.C., giunsero nelle attuali Marche a occupare quello che, dai Romani, verrà chiamato ager Gallicus.

Dopo il pranzo ad Arcevia, trasferimento in pullman a Sassoferrato, dove visiteremo il Parco Archeologico di Sentinum. La città antica di Sentinum deve la sua fama alla battaglia di Sentino (295 a.C.), la prima “guerra delle nazioni”, in cui i Romani sconfissero la coalizione dei popoli italici impadronendosi dei territori del Medio Adriatico e trovandosi libera la strada per la conquista dell’Italia del Nord. Sono oggi visibili le due principali strade, il cardine e il decumano massimi, i resti di un impianto termale pubblico, delle mura, di un tempio tetrastilo di epoca augustea e quelli di altri edifici del centro urbano, decorati da ricchi pavimenti a mosaico.

Anche oggi la giornata si conclude con una piacevole passeggiata in un borgo: ci trasferimento a Nidastore (il castello più settentrionale di Arcevia). Il nome del castello deriva da “Castrum Nidi Austoris“, ossia castello del nido dell’astore, un grande uccello rapace (addestrato per la caccia nel Medioevo), che figura anche sullo stemma civico.

Al termine della passeggiata, trasferimento in hotel, cena e pernottamento.

Prima colazione in hotel. La giornata di oggi è dedicata alla scoperta dell’antica città romana di Suasa: cominceremo con la visita dell’aera archeologica, poi ci trasferiremo a Castelleone di Suasa per visitare il Museo Archeologico. Dominato dal grande anfiteatro, uno dei più grandi della regione, capace di accogliere diverse migliaia di spettatori, il Parco archeologico della città romana di Suasa è stato oggetto, in anni recenti, di un importante intervento di restauro e valorizzazione, che lo rende oggi uno dei più belli della penisola. Spettacolare il complesso residenziale dalla domus dei Coiedii (una ricca famiglia senatoria di Suasa), la cui vita va dall’epoca repubblicana al V sec. d.C. Di fronte alla domus, oltre il decumano, il complesso del foro commerciale, con le tabernae e la piazza pubblica. Completa la conoscenza del sito la visita al Museo Archeologico “Alvaro Casagrande” di Castelleone di Suasa, che espone i magnifici reperti rinvenuti durante gli ormai quarantennali scavi nel sito, diretti dall’Università di Bologna.

Al termine della visita, trasferimento a San Lorenzo in Campo per il pranzo libero. Il pomeriggio è dedicato alla visita del borgo di San Lorenzo in Campo (con visita del teatro, dell’abbazia e del Museo del Territorio di Suasa). Notevole, a San Lorenzo in Campo, l’abbazia benedettina, uno dei complessi monastici più significativi delle Marche. La sua storia si intreccia con quella della vicina città romana di Suasa, in particolare con il suo abbandono in epoca altomedievale: è in questo momento che la ripresa dei territori, devastati dallo spopolamento seguito al crollo dell’impero romano e al turbolento periodo delle invasioni barbariche e della Guerra greco-gotica, fu gestita dalle istituzioni monastiche e in particolare, in questo caso, dai monaci venuti da Sant’Apollinare in Classe di Ravenna. L’abbazia, dedicata a San Lorenzo martire, è detta “in silvis” – e poi “in campo” – perché originariamente costruita su zone da disboscare e mettere a coltura grazia alla dedizione dei monaci. La sua fabbrica è una possente costruzione romanico-gotica a tre navate, le cui arcate sono sorrette da colonne romane di reimpiego. Al di sotto del presbiterio, la suggestiva cripta, riportata alla luce nel 1940.

Al termine delle visite, trasferimento in hotel, cena e pernottamento.

Prima colazione in hotel e check-out delle camere. Trasferimento in pullman a Cabernardi dove visiteremo la Miniera e il Museo e del Parco Archeominerario. Scoperta per caso da un contadino, la miniera di zolfo di Cabernardi entrò in attività nel 1888, per diventare il sito estrattivo di zolfo più grande d’Europa, amministrato dal 1917 dalla Società Montecatini. La Montecatini fece della miniera una vera e propria industria, migliorando le condizioni di vita degli operai, prima estremamente precarie: nelle gallerie infatti i minatori dovevano difendersi dal grisou, dal gas solfidrico e dal calore sprigionato dalle rocce: l’apertura di due pozzi, l’installazione di argani a vapore e l’adozione degli impianti di aerazione resero meno rudimentale e pericolosa l’attività estrattiva. La situazione mutò repentinamente dopo la Seconda guerra mondiale, quando lo zolfo venne declassato da prodotto strategico per la guerra a semplice elemento base per la chimica e l’agricoltura. Nel 1952, tra scioperi e proteste sindacali, la Montecatini chiuse l’impianto, licenziò gran parte dei dipendenti, mise in pensione i più anziani e trasferì i più giovani in altri stabilimenti di sua proprietà: in Sicilia, in Toscana o a Pontelagoscuro (Ferrara), per contribuire alla nascita del nuovo polo petrolchimico. Molti, attirati dalla pubblicità che in quegli anni veniva diffusa, emigrarono verso le miniere di carbone del Belgio.

Proseguiamo quindi per Pergola, dove avremo tempo a disposizione per il pranzo libero. Il pomeriggio è dedicato alla visita del Museo dei Bronzi Dorati. I bronzi dorati rinvenuti a Cartoceto di Pergola (due cavalieri, due cavalli e due donne stanti) rappresentano l’unico gruppo scultoreo in bronzo dorato da scavo archeologico rimastoci dell’epoca romana. Vera e propria icona dell’archeologia marchigiana, i bronzi sono stati trovati casualmente il 26 giugno 1946 da due contadini, recuperati e restaurati, e sono oggi esposti al Museo Bronzi Dorati a Pergola. La funzione originaria è avvolta nel mistero: il gruppo, che ritrae personaggi facenti probabilmente parte di un’unica famiglia senatoria, è stato rinvenuto in frammenti in un luogo isolato e periferico, cosa che fa pensare a una rimozione – in antico – dalla collocazione originarie e a un accantonamento intenzionale in età tardoantica o bizantina.

Al termine della visita rientreremo a Bologna con arrivo previsto attorno alle ore 21.00.